domenica, agosto 27, 2006

24 Agosto
'' Questo e' solo l'inizio"

La difficolta' di mettere per iscritto le proprie impressioni durante un viaggio e' direttamente proporzionale alla profondita' di quest'ultime. Ci si rende conto subito se un'esperienza ti segnera' profondamente. E' una sensazione che si insedia nel piu' profondo dell'anima, dura forse pochi secondi e si manifesta in momenti particolari, quando si incontrano gli occhi di un bambino o il sorriso sincero di una ragazza.
Trovare la propria strada e' difficile ma, in un certo senso, sento di essere a buon punto.

L'impatto con una cultura cosi' diversa, e per molti versi ottusa, non e' dei piu' semplici. Molte volte provo l'istinto di arrabbiarmi, ma poi mi rendo conto che sarebbe inutile e non servirebbe a migliorare le cose. La frustrazione e' una sensazione alla quale dovro' abituarmi, se voglio fare questo lavoro.

La giornata che si e' appena conclusa e' stata ricca ed interessante. Durante la mattinata siamo andati (io e mio zio) a far visita ad una missione cristiana nella zona. Il padre missionario e' amico di mio zio da molti anni e lavora qui dal 1972.
La missione si trova in una zona verde e tranquilla della citta' ed e' composta da 2 edifici di 3 piani, con un giardino, un pozzo ed un orticello.
Padre Melli, un uomo sulla settantina con la barba bianca e due occhi svegli, ci ha accolto calorosamente e ci ha offerto una tazza di cha (the') all'interno del refettorio.
Qui il lavoro e' cominciato con l'assistenza ai portatori di handicap e la creazione di un'ospedale cristiano (ancora funzionante). Adesso ci si occupa dell'istruzione di una ventina di ragazzi (ai primi anni del college) e della piccola comunita' cristiana di Bogra (circa 500 persone).
Sebbene agli inizi i rapporto con le altre comunita' religiose non fosse dei migliori, adesso la convivenza e' tranquilla.
Padre Melli svolge un'attivita' di coordinamento e supervisione delle diocesi della regione e viaggia molto, soprattutto al nord, dove si trovano dei gruppi tribali di origini antichissime le cui condizioni sociali sono difficili (non sono integrati nella societa' e le loro terre vengono confiscate).
Mentre mi parla di queste tribu', che utilizzano ancora arco e frecce, sono sempre piu' incuriosita e presa dall'ammirazione per quest'uomo, sebbene non sia particolarmente devota. Ha scelto di entrare in seminario e di venire in Bangladesh per aiutare i piu' bisognosi. Parla correntemente in Bangla e la lingua tribale del nord.
Dopo aver gustato il cha ci fa visitare la piccola cappella allestita al secondo piano. E' una sala abbastanza grande da contenere 60 persone sedute sul pavimento. C'e' un piccolo altare in legno, un leggio e tutto il necessario per celebrare i riti. Padre Melli mi fa notare, all'ingresso della sala, una barca in legno stupendamente intagliata. Avvolge una piccola scodella contenente l'acqua santa per i battesimi e simboleggia il passaggio sulla barca del signore, compiuta con questo sacramento.
Mi dice di tornare a trovarlo perche' gli piacerebbe molto chiaccherare piu' a lungo di questo paese e della sua cultura.
Cosi', ce ne andiamo sotto la pioggia su un rickshaw troppo piccolo e in cerca di rulluini per la macchina fotografica...

Dopo pranzo comincia un'altra esplorazione. Siamo diretti a Lascari Para, il villaggio natio di mia zia e luogo in cui ancora vivono i suoi due fratelli.
Sono pochi km, una decina, ma ci vuole almeno un'ora, tra stradine di fortuna e ponti piccolissimi.
Il panorama e' affascinante: immense risaie, campi coltivati, fiumi e piccoli laghetti. Mio zio mi dice che, a causa del fatto che la pioggia e' stata scarsa quest'anno, le risaie accusano qualche difficolta'. Non e' una buona annata nemmeno per i pescatori di fiume. Penso che e' quasi paradossale, in un paese dove l'acqua causa tante disgrazie.
Mentre attraversiamo piccoli villaggi e paesini, posso ammirare le diverse fasi della produzione della juta: essicazione (in strutture a forma di piramide), macerazione (sulle imbarcazioni di bambu'), l'asciugatura (stendendo i fili sui ponti) ed il trasporto verso i bazar o altri punti di smistamento per essere lavorata.

Arriviamo finalmente alla casa del fratello di mia zia. Si trova in uno spazio dominato dai bambu' ed e' costruito in mattoni e lamiera, con un cortiletto d'argilla e fango. E' una casa ricca poiche' le altre sono tutte in argilla e bambu'.
Una volta scesa dall'auto, vedo arrivare il primo gruppo di curiosi. Ci seguiranno, raggiunti da altri, durante tutta la nostra visita. Mi circondano e osservano ogni mia mossa, in modo quasi maniacale.
Dopo aver visitato la casa dello zio, iniziamo la passeggiata attraverso il villaggio, con audience al seguito. Passiamo accanto a risaie, campi, fiumi. Qui tutto e' molto calmo e la vita scorre lenta.
Sono colpita dalla grandezza dei bambu' e mio zio mi informa che, qualche tempo prima, tutta la zona era dominata da una foresta enorme. Adesso le case d'argilla cominciano a spuntare qua e la'.
Ci avviamo verso la scuola e delle ragazzine in divisa blu e bianca ci vengono incontro.
La scuola e' composta da 3 edifici disposti a ferro di cavallo intorno ad un cortile. Maschi e femmine utilizzano 2 strutture diverse. Inizialmente vogliamo entrare ma poi ci accorgiamo che ci sono degli esami in corso e cosi' torniamo indietro.
Visitiamo le case di altre persone: in argilla e bambu', con cortiletti e piccole stalle per gli animali. E' quasi surreale, qui il tempo sembra essersi fermato.
Osservo con attenzione la cucina: una costruzione in legno di bambu' posizionata nel cortile. Al suo interno, in argilla, un buco nel terreno segna il punto di cottura. Qui e' stato posto, piu' in basso nel terreno, un ripiano di tubi di ferro. Si inserisce la legna da ardere in un buco laterale e si appoggiano le pentole su quello principale.
Accanto c'e' un pozzo, profondo una decina di metri.

Passeggiamo tra i bambu' e gli alberi di frutta e mio zio mi spiega di cosa si tratta.
La visita si conclude a casa di mio zio, dove ci rinfreschiamo con acqua delle noci di cocco e mango. Mentre mangiamo, il nostro pubblico continua ad osservarci fuori dalla porta.
Ripartiamo dopo qualche minuto e io penso soddisfatta ''anche oggi ho imparato qualcosa di nuovo.."


3 Comments:

At 11:01 AM, Anonymous Anonimo said...

Salut Ely!
Je voulais juste de dire que je pars demain! Je voulais t'envoyer plein de bisous! Je te tiens au courant de mon voyage!
Je regarde souvent ton blog. Tu vis pleins d'expériences enrichissantes et c'est super! Je suis contente pour toi!
Prends soin de toi! à bientôt

Baci

Olga

 
At 9:33 AM, Anonymous Anonimo said...

Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

 
At 3:39 AM, Anonymous Anonimo said...

Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

 

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