domenica, agosto 20, 2006

16 Agosto
Bazar

Ancora preoccupata per la bambina, esco di casa con mia zia, alle 10 del mattino, per andare al bazar (il mercato del cibo).
Sono contenta perche' finalmente posso portare la mia borsa con gli obbiettivi e la macchina fotografica.

Per prima cosa, dopo aver pagato il rickshaw, ci avviamo verso lo spazio in cui si trovano i banchi del pesce.
Il bazar sembra molto grande ma sono stordita dagli odori e dai colori.
Comincio a scattare foto e mi accorgo che molti venditori vogliono essere fotografati con i loro prodotti.
Li accontento, sollevata dal fatto di non doverli fotografare di nascosto.
Ci fermiamo a dare un'occhiata al pesce. I mercanti sono disposti l'uno accanto all'altro, seduti al centro di un enorme gazebo, il cui tetto, in legno e canne di bambu', comprende delle reti, legate alle due estremita', contenenti scodelle e contenitori.

Mia zia non sembra convinta di voler acquistare subito ed iniziamo a dirigerci verso un'altra zona. Stavolta compriamo degli scampi e mentre negoziamo il prezzo sento che alcuni si fermano e chiedono chi sono.
Mi zia sembra irritata mentre a me viene da ridere..Non me ne curo e continuo ad osservare.
Dietro di me ci sono dei piccoli banchi che vendono spezie, lenticchie e riso. Sono contenuti in sacche bianche ed e' un vero piacere fotografarli.
Poi ci dirigiamo verso la zona della frutta e della verdura. E' un'esplosione di colori.
Il ragazzo dal quale acquistiamo e' molto gentile e ha un'aria di sincera cordialita'. Mentre mia zia e sua sorella fanno acquisti ne approfitto per scattare altre foto, con la grande felicita' di tutti.
Per determinare i prezzi il ragazzo utilizza una bilancia vecchio stile: due piatti sistemati alle estremita' di una corda, legata ad una sbarra. Su un piatto si posiziona il prodotto e sull'altro un peso (un pezzo di ferro quadrato con delle incisioni).

Adesso iniziamo ad essere piene di borse e sacchettini e vedo mia zia mentre si rivolge ad un ragazzo, un collega del venditore di verdure. Dopo qualche parola lo vedo caricarsi dei nostri pacchetti. Ci seguira' fino a casa e verra' pagato poco piu' di 1 euro.

Ora e' il turno della carne. Entriamo in uno spazio semi-coperto, con un fortissimo odore di pollame. I galli sembrano troppo tranquilli e sono disposti dentro ceste di paglia.
Sotto lo stesso gazebo si trovano anche carni gia' macellate. Assisto all'acquisto: 4 galline vive che vengono portate via dal ragazzo.
Cerco di non pensare che sono le stesse che trovero' nel piatto per cena....